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giovedì 4 settembre 2008
MOSTRA PERSONALE DI MASSIMILIANO LUCHETTI
Sabato 6 settembre alle ore 18.00 presso le sale espositive di Petrartedizioni in via Marzocco a Pietrasanta,verrà inaugurata la Mostra personale dell'artista Massimiliano Luchetti.
La mostra sarà aperta dal 2 al 17 settembre con orario 17.00-24.00.
Lunedì chiuso.
L’immaginario cosmico interiore nelle opere di Massimiliano Luchetti
Nell’epoca dei codici e dei numeri, della materia e delle password, dei chip e dei click, ovvero in questa nostra epoca ove tutto esiste perché tangibile, fisico, sperimentabile, ove ogni parte della terra non è più inesplorata ed anzi, al contrario, è spazio “globalizzato; quando la società è ormai afflitta dalla contemporanea crisi del metafisico e del sacro e le arti visive si spingono sovente a definire la realtà in un iper-realismo iperbolico ed ostinato; se la linea che separa l’essere dal non-essere è più marcata e rigido e ruvido, come ostacolato da un muro invalicabile, il nostro spirito rimane al di qua di una “coscienza” cosmica ed il mistero pare non avvolgere più la nostra vita che si scandisce secondo ritmi ossessivi ma antirutuali impedendoci di fermarci un attimo per contemplare, sognare, immaginare anche solo nuove terre promesse, od isole che non esistono, o mondi transunti, se
Ipotetica dubitativa deve essere la domanda poiché se il dubbio fosse confermato, se il timore divenisse fondato ciò significherebbe, per l’uomo, perire sotto l’assoluta sconfitta della res, schiacciato per sempre dal reale, imprigionato nel suo stesso mondo fatto di cose; significherebbe il dominio del razionale sull’irrazionale, della materia sullo spirito, del pragmatismo sulla filosofia, dell’azione sulla contemplazione.
Ciò che chiediamo, quale risposta a questa domanda che nemmeno abbiamo più il tempo di porci, fagocitati dalla complessità del quotidiano, è che qualcosa ci riporti, anche per un attimo, all’interno della dimensione misterica e che lì ci conduca a mezzo di un veicolo poetico che sappia di verità e sapienza e che quindi sia, al contempo – quale strumento d’indagine espressivo – analitico, denunziando l’attuale problematicità e contraddittorietà del rapporto uomo/mondo.
Ed è sempre all’arte, in ogni sua forma, che ci rivolgiamo in tempi di decadenza… E’ sempre l’arte – o meglio l’artista – che esprime ante litteram il disagio o la necessità, il diniego o l’affermazione, in altre parole i bisogni primari immateriali dell’uomo…
L’overdose di apparente benessere ci sta uccidendo: espressioni come “amore”, “al di là”, “paradiso” od “inferi”, “anima”, “vita oltre la morte”, se esistono sparse in qualche libro o in alcune rubriche televisive non sono corrispondenti più ad atteggiamenti reali, divengono piuttosto termini “di moda”, non dicono più nulla oltre la loro lessicalità. Di fatto, ritornano in voga per un po’ di tempo, in caso di lutti o perdite affettive, ed in queste circostanze l’uomo pare divenire più spirituale. Ma è difficile trovare casi di coerenza e di costanza circa una riflessione tensiva, intellettuale, culturale, sullo spaesamento esistenziale di oggi che paradossalmente è provocato da un sovradosaggio di conoscenza: ci manca quello che nella pittura romantica dei primi ‘800 viene definito mysterium fascinans et tremendum e che compare in Les Chants du crépuscule di Victor Hugo fino al Ce que dit la bouche d’ombre, eco di un testo di Jean Paul Il discorso del Cristo morto che esercitò una immensa risonanza sulla letteratura europea crepuscolare cui anche Massimiliano attinge nelle sue personali forme espressive sia letterarie che pittoriche con grande predilezione per E. A. Poe definito da Paul Valery poeta della conoscenza.
Mi è parso subito evidente nei dipinti di Massimiliano Luchetti il richiamo alla letteratura crepuscolare cosmica e spirituale naturalmente già prima di conoscere le sue simpatie letterarie. In effetti la sua pittura è una pittura per così dire letteraria, non in senso didascalico s’intende, intrisa di quel laico contemporaneismo che così bene esprime la sua posizione filosofica intorno alla questione esistenziale di oggi. Scaturisce dai sui dipinti una fortissima delicata personalità, dotata di attributi di sensibilità non comuni che lo portano ad essere un pittore vero (cosa non indifferente): il pittore vero è colui che esprime se stesso e che non accetta scorciatoie di sorta in ciò che egli stesso ritiene vocazione.
Ovviamente ogni critico deve necessariamente captare quella che si definisce l’onda neurotica di un artista ovvero la sua complessità psichica e capirne la traduzione in forme visionarie e visive, (a volte ossessive come è il caso del Nostro) e quindi tentare di spiegarle per quanto ogni termine ed ogni espressione discorsiva sia incapace di cogliere la profondità comunicativa dell’immagine che agisce su recettori emozionali. Nondimeno l’ossessività è necessaria alla creatività e ciò rende più facile il compito dell’analista critico poiché evidenzia una tematicità culturale che è garanzia di verità.
Per chi conosca le poesie malinconiche di Jules Laforgue sull’ “Eternullità” il riferimento è d’obbligo ed agisce infatti sulla pittura di Massimiliano quella modernità cupa che denuncia di per sé quanto ogni progresso sia stato inutile. Quest’alea di misticismo e spiritismo presente in Poe ed in Blanqui si ritrova in questo inaspettato giovane pittore che dipinge spinto da una interiore necessità di poesia, intellettualmente stanco di un mondo fatto solo di “cose”.
Allora ogni dipinto significa, veramente per lui, ridefinire un ordine della realtà, ricreare il mondo, il suo proprio mondo, ove il rito, il simbolo, il mistero, il sacro, l’orror vacui, il divinamente mostruoso e l’ombra in ogni sua accezione di metafora assurgano a rinnovati codici spirituali ed anzi a vere e proprie chiavi di lettura del mondo.
Giovanni Bovecchi
giovedì 12 giugno 2008
CAMALEONTE una performance artistica di Francesco Cinelli
1. Premessa
Con il presente documento propongo alla Vostra attenzione il progetto “Camaleonte” ideato da Francesco Cinelli.
Questo progetto è stato pensato per la Galleria Petrartedizioni, piazza Crispi 10 Pietrasanta .
2.Ideazione
Il progetto è collocato all'interno della ricerca artistica di Francesco Cinelli. Nasce da una riflessione sul tema della metamorfosi delle forme, nell'ottica di una sinergia tra pittura, movimento del corpo e spazio. Francesco Cinelli, pittore e scenografo che vive e lavora a S:Maria a Monte (PI) in Toscana (ITALY), è attualmente impegnato in una ricerca artistica nell'ambito della performing art . Il progetto si avvale della presenza di un pittore (il sottoscritto)e di un corpo (il performer).La volontà dell’idea sperimentale e’ quella di far vivere nella contemporaneita’ “l’azione pittorica realmente e visivamente” nel preciso istante in cui l’occhio di chi osserva (il pittore) e’ fermo e puramente vero, continuando il prolungamento della visione verita’-percezione ,con l’esplorazione dello spazio da parte del corpo umano( il performer).L’interazione di questi due interventi pittura –azione performativa rimanda un effetto di come “l’occhio contemporaneo”tenti di riappropriarsi di quel “perduto contatto” con lo spazio che lo circonda.L’azione vuole fermare quell attimo di verita’,il momento di verita’,la verita’ in quel momento.La scelta di far interagire non solo diversi codici artistici, pittura,performance e linguaggio del corpo, in un'unica azione performativa, nonché di creare una cooperazione tra culture artistiche diverse: in questo caso quella brasiliana(Patricia Helena Soso –attrice -) e quella italiana (Francesco Cinelli), è legata all'importanza che la "Galleria Petrartedizioni" ripone nella possibilità di creare contatti, scambi, esperienze tra giovani artisti di nazioni diverse e nei possibili sviluppi e continuità relazionali che tali occasioni sono in grado di offrire nella citta’ di Pietrasanta , nell'ottica di una reale convivenza e collaborazione culturale in dimensione internazionale.
3. Obiettivo
L'obiettivo di questo progetto è la realizzazione della performance artistica dal titolo "CAMALEONTE. Il motivo di questo progetto nasce dalla ricerca artistica “ FRAMMENTI “ del pittore Francesco Cinelli.
La scelta del titolo è legata ai concetti di trasformazione cromatica e metamorfosi della pelle in relazione all'ambiente. La finalità dell'azione performativa è di evocare la metafora del cambiamento della propria identità per vederla nella sua mutevolezza ed aprirsi alla messa in discussione di un punto di vista statico rispetto a se stessi.
Questi aspetti verranno resi visibili attraverso un'azione pittorica -performativa , in grado di creare una sinergia tra due linguaggi artistici diversi, quello delle immagini e quello del movimento, concretizzati nella presenza in scena di un pittore ed un performer.
Il primo, usando il corpo del secondo, riprodurrà, in tempo reale, una sua visione dello spazio circostante, dipingendolo direttamente sulla pelle del performer..
Quest'ultimo, a sua volta, renderà viva la sua nuova immagine epidermica attraverso una personale interpretazione performata basata sull'esplorazione dello spazio.
Negli spettatori si aprirà una riflessione sulla distanza che c'è tra la rappresentazione e la creazione di un oggetto, l'interpretazione di un soggetto, nonché sulla bellezza come messaggio percettivo, aperto e mutevole, e non immagine astratta e preconcetta.
MOSTRA COLLETTIVA DI GIOVANI ARTISTI NELLA SEDE DI PIAZZA CRISPI
Venerdì 13 giugno alle ore 21.30 verrà inaugurata una collettiva di cinque giovani artisti nella nuova sede della galleria Petrartedizioni in piazza Crispi a Piatrasanta. I nomi degli artisti sono: Francesco Cinelli, Freeman, Alessandra Manfredini, Marta Mezynska e Paolo Santo.
Durante l'inaugurazione ci sarà una performance artistica di Francesco Cinelli - Progetto Camaleonte - con la partecipazione di Patricia Soso.
La mostra rimarrà aperta fino al 13 luglio con orario 20-24. Lunedì chiuso.
Ingresso libero
sabato 24 maggio 2008
INAUGURAZIONE MOSTRA PERSONALE DI MAURO BELLINI
mercoledì 26 marzo 2008
PRESENTAZIONE DEL VOLUME "LEONE TOMMASI"
Il tributo a Leone Tommasi, l' ultimo gran signore della scultura italiana.
Sabato 29 marzo la Banca della Versilia e della Lunigiana e la Petrartedizioni presentano il volume a lui dedicato.
E' una sorta di scrigno della memoria artistica di Pietrasanta il volume "Leone Tommasi" che Sabato 29 marzo alle ore 17 verrà presentato ufficialmente al Teatro Comunale, in Piazza Duomo a Pietrasanta.
Un libro unico, edito da Petrartedizioni e scritto da Giovanni Bovecchi e Riccardo Bremer, sostenuto dalla Banca di Credito Cooperativo della Versilia e della Lunigiana allo scopo di tributare un omaggio non solo ad uno dei "grandi" della creatività che hanno permesso a Pietrasanta di farsi conoscere nel mondo, ma anche per riconoscere uno speciale ricordo all' avvocato Paolo Tommasi, figlio di Leone e a lungo Presidente della Bcc.
Da questa duplice spinta nasce infatti l' entusiasmo con il quale la Banca ha sposato questo progetto editoriale nato tre anni fa e che in 320 pagine racconta la vita di un'artista (nato a Pietrasanta nel 1903 e morto nel 1965) che di pari passo ha segnato lo sviluppo delle botteghe locali e l'implementarsi di un patrimonio culturale che ha abbracciato ogni forma espressiva. Oltre 400 le foto, tra cui anche inediti storici assoluti gentilmente messi a disposizione dalla famiglia Tommasi (particolarissima l'immagine della "Pietà" realizzata in età giovanile e successivamente distrutta dallo stesso Leone) e alcune "chicche" riguardanti aneddoti ed esperienze che il cantore dell'arte versiliese ha collezionato.
Artisticamente Leone Tommasi si è formato nel laboratorio del padre Luigi (detto "il carrarino") che a 12 anni si trasferì nella bottega Ferretti di Pietrasanta per poi diventare uno dei più importanti commercianti d'arte a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento allacciando contatti con New York e l'Irlanda. Respirando arte Leone Tommasi ha poi messo a frutto il suo talento dando forma o colore a ispirazioni uniche che l'hanno ricondotto al filone del figurativismo. Per venti anni è stato professore alla Scuola d'Arte Stagi di Pietrasanta e dal 1950 al 1954 si è recato in Argentina, per le statue dell'Aiuto Sociale e per il progetto del monumento a Eva Peron. Rapidamente si è diffusa la sua fama Oltreoceano: suo il San Giovanni in bronzo per la cattedrale di Adelaide (Australia); un altorilievo in marmo per l'altare di Sant'Anna nella cattedrale di Scherbrute negli Stati Uniti; un monumento equestre in bronzo a Simon Bolivar a S. Marta, in Colombia.
Dal punto di vista strutturale il volume si apre con l'introduzione di Manlio Cancogni che con Tommasi frequentò l'Accademia di Belle Arti di Roma. Seguono poi sette capitoli che spaziano dalla vita alle opere dell'artista: il primo su "L'eredità del talento", il secondo "Leone Tommasi l'ultimo gran signore della scultura italiana", il terzo su "Il contratto argentino" (riferito all' importante commessa per la realizzazione del mausoleo voluto da Eva Peròn), il quarto su "Gli acquerelli", il quinto su "Gli olii", il sesto su "I disegni"e l'ultimo su "La scultura". Immagini inedite di assoluto valore storico come il recente ritrovamento dell'Icaro, 1921 (che caratterizzerà la cover artist) o la cinetica della Madama Butterfly e ancora i 5 movimenti della Pastorale di Beethoven e il busto ad Eva Peròn modellato a San Isidro (Buenos Aires) in un sol giorno costellano ogni pagina di questo importante volume che si pone come un punto di riferimento culturale di assoluta necessità per la Pietrasanta di ieri, di oggi e del futuro.
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