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lunedì 25 giugno 2007
Giosetta Tarabella - Parigi, aprile 2007
Si tenuta nello scorso aprile a Parigi presso la Camera di Commercio Italiana per la Francia la mostra personale della pittrice Giosetta Tarabella dal titolo “Terre di mare”. L’artista, che recentemente ha aperto un suo atelier “Giotara Arte”proprio nel centro storico di Pietrasanta in via del Marzocco 46, ha proposto una ventina di opere sul paesaggio toscano: spiagge solitarie ai confini del nulla, orizzonti e tramonti dal sapore romantico, litorali marini su scorci apuani il tutto ammantato dal sapore magico e misterioso di un ritorno ai luoghi di una memoria perduta.L’artista si inserisce in un filone toscano che rimanda ai macchiaioli e ad un realismo magico passando dall’esperienza vedutista.Numerosi i riconoscimenti ottenuti: ha vinto il 1° Premio Grandi Maestri Contemporanei della Versilia 2005, il 1° Premio Omaggio al Burlamacco di Viareggio, il 1° Premio Omaggio alla città di Cortona, il 1° Premio Donna dell’Arte 2006 a cui ha associato anche una poesia che ha meritato il 2° Premio.Inoltre ha ottenuto il 1° Premio Medaglia d’Oro Pittura Paesaggistica Omaggio alla Riviera Apuana 2006 promosso da Arte e Cultura il Quadrato – Centro Cultura San Domenichino.Con la mostra Parigina nella bella cornice del Faubourg Saint-Honoré l’artista che vive e opera a Marina di Massa conferma il suo personale successo artistico su scala internazionale.
Emanuela Cavallini - Parigi, marzo 2007
Si è svolta nel mese di marzo 2007, presso la Camera di Commercio Italiana per la Francia in Parigi al 134 di Rue
du Faubourg Saint’Honoré, la mostra personale della pittrice toscana Emanuela CAVALLINI dal
titolo “Rosse Sinergie”. La mostra ha riscontrato un notevole successo di pubblico e critica. La
Camera di Commercio Italiana per la Francia pubblicherà nella propria rivista ufficiale “FRANCE
ITALIE” un redazionale sull’evento della pittrice toscana.
La mostra, organizzata dalla Petrartedizioni di Pietrasanta, è stata avallata dal patrocinio della
Provincia di Pisa e del Comune di Pontedera nonché sostenuta dal contributo del Comune, del
Comitato Gemellaggi e della Pro Loco di Santa Maria a Monte.
Emanuela Cavallini insegnante di Istituto d’Arte ha all’attivo numerose mostre sia in Italia (Lucca,
Firenze, Pistoia, Pisa, La Spezia, Bologna) che all’estero (Germania, Australia, Finlandia). Nel
2001 le è stato assegnato il Premio Nazionale “Le Regioni” XIII edizione per la Regione Toscana
Sezione Pittura.
Nella splendida cornice del Faubourg Saint’Honoré, la strada delle più importanti griffes dell’alta
moda internazionale, a due passi da Place Vendome e dagli Champs Elysée, dove possiamo
ammirare gli eleganti spazi di vendita di Dolce e Gabbana, Diego Della Valle, l’antiquario Sarti,
Missoni, Versace, Armani e molti altri, l’artista ha esposto una ventina di opere di cui sottolineiamo,
nel testo curato da Alessandra Scappini, l’alta valenza stilistica e pittorica:
“Le bande cromatiche irregolari in giallo-arancio-rosso da un lato all’altro in verticale, suggeriscono
un palpito emozionale, come linee che registrano dati interiori, tracciate da un sismografo interno.
L’artista sembra calarsi nella voragine dell’ignoto, nel buio dell’inconscio per cogliere una
vibrazione, un’onda luminosa, una trasmissione d’energie come un corto circuito del magma
spirituale. L’opera diviene riflesso e proiezione, come rimeditazione sull’espressionismo freddo
offre spazio all’emozione e manifesta nella elementarietà degli elementi una vicenda soggettiva
dedita al recupero della continuità memoriale” (Alessandra Scappini).
L’artista ha quindi tenuto una intervista alla trasmissione radiofonica RADIO ALEGRE,all’interno
del rubrica “L’ITALIA IN DIRETTA”, emittente sostenuta dal Consolato Italiano in Francia e
promossa dalla Camera di Commercio Italiana di Parigi,diretta dal Dott. Michele Canonica, dove
è stata ampiamente data rilevanza all’esposizione. L’emittente è ascoltata mediamente da circa 200
mila ascoltatori nell’area parigina e trasmessa in rete a livello internazionale.
Contatti sono stati presi successivamente con l’UNESCO di Parigi per eventuali successive
esposizioni.
domenica 24 giugno 2007
"SURREAL PROMENADE" DI LUCIANO GUGLIELMINI ALLA GALLERIA PETRARTEDIZIONI DI PIETRASANTA
Sabato 2 giugno alle ore 18.00, si è inaugurata mostra di pittura di Luciano Guglielmini dal titolo “Surreal Promenade” presso le sale espositive di Petrartedizioni via del Marzocco 27 a Pietrasanta.
La mostra rimarrà aperta fino a sabato 30 giugno 2007 con orario 17.30-24.30.
Stupefacente, a dir poco, onirico e surreale è il Guglielmini che si presenta con questa nuova sua personale a Pietrasanta. Non dimentico della tradizione più classica, mater sculpturorum, il disegno, l’artista si addentra nel regno di una favola dove tutto è scandito per piani prospettici di profondità equivalenti ai livelli o sub-livelli di coscienza, tra i quali affiora la bellezza, incantata e sensuale, impenetrabile ed irraggiungibile, della figura femminile, qui un pretesto godibile per metafisici inserimenti, ricordando Magritte, il mondo della pubblicità e della moda; o così impermanente, così fragile ed evanescente, proprio come un sogno.
Luciano Guglielmini dà prova di grande abilità disegnativa e le sue grandi tavole realizzate a matita “affrontano” lo spazio che separa l’osservatore, incuriosendolo, imponendosi ad esso, captando e ipnotizzando il suo sguardo come in un transfert ipnotico, in cui, per un attimo si perde, straniato, domandandosi “perchè?”.
In tale modo l’artista provoca, senza slogan aggiunti, lo stesso effetto della promozione pubblicitaria anzi diremmo che le sue opere richiamano a contraris, denunciandola quindi, la supremazia della tecnologia computerizzata sul lavoro manuale sempre più abbandonato da chi, nella infernale macchina del tempo, è ormai fagicitato dal meccanismo di un ingranaggio inarrestabile, oliato dal tragico “paecunia non olet”.
lunedì 18 giugno 2007
Si è inaugurata Giovedì 31 maggio 2007 alle ore 18,30 presso la Camera di Commercio Italiana per la Francia in Parigi la mostra dei due pittori toscani Alessandro Ciantelli e Carlo Pacini. Ambedue nati nella provincia di Pistoia si dedicano da tempo alla pittura, il primo (Ciantelli) con varie mostre personali e il secondo (Pacini) sviluppando un naturale interesse al mondo dell’arte che lo porta a partecipare a varie collettive in cui l’artista esprime capacità di composizione informale sperimentando varie tecniche con l’utilizzo di materiali e “apposizioni” che lo collocano nei canoni dell’arte non-figurativa e sperimentale.
In Pacini infatti si sente l’influenza di alcune delle maggiori correnti artistiche informali del Novecento soprattutto di quelle ove la contaminazione di differenti linguaggi espressivi contribuivano a determinare, assieme alle conseguenti novità tecniche e modalità, l’esperienza avanguardista dell’arte non più legata ad un accademismo di maniera quale espressione del reale naturale ma sempre più caratterizzata da una introspettività psicologica che frantuma l’ordine visibile delle cose per indagare un probabile disordine interiore, spesso corrispondente al caos complessivo delle società umane, di cui l’uomo e la sua razionalità non potevano più controllare né il senso né il significato dei percetti, spesso ridotti a simboli o metafore di un altro universo interiore ancora più profondo ed insondabile.
Questo ad esempio fu l’effetto della nuova scienza psicooanalitica che da Freud, a Jung, ad Hillman, provocò una vera e propria rivoluzione copernicana quanto alle scienze che indagavano l’agire dell’uomo: l’IO non più soggetto consapevole delle azioni ma oggetto inconsapevole ed agito da forze oscure e nascoste. L’effetto, anche nelle arti, fu immediato e dirompente se non anzi anticipato in qualche azione pittorica precedente. Carlo Pacini è, così, naturalmente, spinto ad esternare (anche con difficoltà se non di linguaggio piuttosto di emozione) un mondo fortemente interiorizzato e che si rivela per forme, strati, sedimentazioni materiche, rugosità delle superfici, colori tenebri e magnifici, un mondo nel quale fa capolino, talvolta, l’esperienza di una “poetica della relazione”, in qualche cielo o terra, sempre dipinti con i toni di un irreale magico e fantastico, che ricordano più o meno espressamente alcuni grandi della pittura contemporanea (Tarifa, 2004; Cabo de Gata, 2004 e Sierra de Gador, 2004), Vedova e Dova.
Alessandro Ciantelli, disponendo di un un curriculum segnato da vari successi di pubblico e di critica, riferisce di una pittura legata ai moduli espressivi dei maestri paesaggisti del Novecento pistoiesi, come osserva Frintino nella presentazione di un catalogo per la mostra, assieme al Pacini, svoltasi a Pietrasanta nel 2006, ma muovendosi all’interno della corrente informale generale che riporta, per esempio, ad Ennio Morlotti in tutto il suo “naturalismo”.
Si fa forte in Ciantelli l’esperienza di un matericismo cromatico giocato di spatola e pennello in cui le forme del reale si distillano in superfici astratte però “intellettualmente” concepite con un rigore dello spazio e della prospettiva (dei primi piani rispetto agli sfondi) mediante l’applicazione di uno dei principali canoni dettati dalla Gestaltheorie sugli indici monoculari di profondità: ovvero la gradazione tonale e i “colori-psiche”. Evidente in talune opere il richiamo alla terra e alla cultura contadina soprattutto in una serie di dipinti che esprimono figure e simboli spesso realizzati su piani trittici nei quali come in un coro di voci diverse e antinomiche si esprime invero l’armonia di una cultura dei luoghi effetto del recupero “archeologico” di una memoria antica con i suoi espressi oggetti della Storia velatamente cifrati ai lati del tema principale.
L’opera del Ciantelli acquisisce così, oltre ad un forte accento storico e simbolico, anche una sua propria originalità che lo stacca immediatamente da quella, sebbene personalmente espressa, referenza morlottiana che poteva distinguersi in alcuni passaggi iniziali, rarefacendosi sempre di più in alcune sue ultime opere (Frammenti, 2006) realizzate con tecnica “a fresco” il citazionismo simbolico laterale quant’anche il tema principale centrale.
Con la mostra parigina nell’elegante cornice del Faubourg Saint-Honoré i due pittori vogliono confermare a livello internazionale il loro impegno artistico e “provarsi” su nuovi e più impegnativi mercati di pubblico e di critica.
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